E' un giuramento all'insegna della polemiche quello pronunciato ieri sera dal presidente montenegrino Filip Vujanović, eletto per la terza volta alla carica il 7 aprile scorso. I risultati ufficiali del voto hanno visto Vujanović, compagno di partito del premier e padre-padrone del Montenegro indipendente Milo Djukanović prevalere col 51,2% sull'ex diplomatico e leader del Fronte democratico Miodrag Lekić.
“Per la prima volta nella storia democratica della Bulgaria la forza politica che ha vinto le elezioni e ha il diritto a governare chiederà l'annullamento del voto alla Corte costituzionale”.
C'è chi la voleva già scomparsa, sommersa dalla crisi che attanaglia molti dei paesi che l'hanno adottata poco più di dieci anni fa. La moneta unica europea, però, nel bene e nel male si è rivelata più longeva di quanto alcuni pronosticassero e, da inizio maggio, ha introdotto una novità: la denominazione in cirillico.
Dal Montenegro alla Russia, dalla Romania alla Grecia, domenica 5 maggio milioni di fedeli ortodossi hanno festeggiato la Pasqua, col tradizionale saluto "Cristo è risorto!", "Sì, è risorto davvero". In molti paesi, come in Bulgaria, a conclusione della messa di mezzanotte i credenti, candela accesa in mano, girano per tre volte intorno all'edificio della chiesa. Secondo la credenza popolare, anche in caso di vento forte o pioggia, nelle mani di un buon cristiano la candela resterà sempre accesa.
“In passato, le nostre pazienti volevano labbra piene, guance sporgenti, nasi minuti: tratti che ricordassero quelli delle cantanti libanesi Haifa Wehbe e Nancy Ajram. Noi del settore, parlavamo di 'stile alla diva libanese'. Negli ultimi anni, però, le donne arabe vengono in clinica portando in mano foto di Beren Saat e Tuba Büyüküstün. Attraverso la chirurgia plastica, vogliono somigliare proprio a loro”.
Il 24 aprile il parlamento dell'Inguscezia ha deciso, in prima lettura, di cancellare l'elezione diretta del presidente della Repubblica. Con 25 voti a favore, e solo uno contrario, l'assemblea ha decretato che la massima carica verrà da ora in poi eletta dallo stesso parlamento.
Sono scesi in 20mila nelle strade di Mitrovica per dire “no” all'accordo sulla normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina. La risposta dei serbi del Kosovo settentrionale all'intesa della settimana scorsa era prevedibile. E infatti, ieri mattina, è arrivata puntuale.
Lo scorso 29 marzo il tribunale di Sarajevo ha condannato in prima istanza alla pena massima di 45 anni Veselin “Batko” Vlahović. “Batko”, membro dell'unità paramilitare serba degli “angeli bianchi” (Bijeli anđeli) è stato riconosciuto colpevole di più di trenta omicidi, 11 stupri, detenzioni illegali e maltrattamenti, avvenuti soprattutto nel quartiere sarajevese di Grbavica tra il maggio e luglio 1992.
“Non possiamo accettare questo accordo, ma vogliamo riaprire subito i negoziati con Pristina”. Il governo serbo, per voce del premier Ivica Dačić, ha rigettato ieri la proposta di accordo sulla normalizzazione dei rapporti con il Kosovo mediata dall'Alto rappresentante UE per gli Affari Esteri Catherine Ashton.
Il secondo turno delle amministrative in Macedonia, tenuto ieri, ha confermato la larghissima vittoria del partito di governo, la formazione di centro-destra VMRO-DPMNE. Alle 40 municipalità conquistate al primo turno, si sono aggiunge altre 16 dopo il ballottaggio, contro le appena 4 della principale forza di opposizione, i socialdemocratici del SDSM.
Giornalista, vive a Sofia e lavora per Osservatorio Balcani e Caucaso dal 2006. Instancabile viaggiatore, collabora con varie testate italiane e internazionali. Twitta @fmartino_obc